Soluzioni ereditate da 30 anni di esperienza nel mondo del vino
MICHAEL PAETZOLD, GIOVANE ENOLOGO, DECIDE DI CAMBIARE LE ABITUDINI DELLA FILIERA DEL VINO.
Laureato all’Istituto di Bordeaux, propone nel Bordelais una nuova macchina, progettata e costruita da lui: una filtropressa dalle prestazioni senza precedenti. Nello stesso anno fonda la società MICHAEL PAETZOLD SARL.
30 anni dopo, l’azienda si è evoluta notevolmente e molte altre innovazioni hanno scandito lo sviluppo dell’attività. Michael Paetzold oggi è più di un’azienda. È un marchio riconosciuto nel mondo del vino, il marchio dei professionisti più esigenti. Scegliendoci dimostrano il loro rigore enologico ed enotecnico.
IL VINO, VALUTAZIONE E LIMITI DELLE BOTTI DA AFFINAMENTO
Dopo 20 anni di carriera nelle metodologie di vinificazione, desidera esprimersi attraverso l’interpretazione dell’anima di un terroir.
Molti viticoltori sono impegnati nella gestione del vigneto per ottenere le migliori uve. Le uve, che giudichiamo perfette, vengono tuttavia affidate a botti imperfette. Da questa situazione nascono nuove domande:
- Cos’è una botte o una barrique perfetta?
- Perché dovremmo usare un materiale diverso per fare il vino rispetto a quello che usiamo per conservarlo… e berlo?
- Esiste una botte non condraddistinta dal legno, neutra ma conduttrice di energia?
L’homme vigneron, observation et limites des contenants d’élevage existants
Après 20 ans de carrière dans les procédés œnotechniques, il souhaite s’exprimer par l’interprétation de l’âme d’un terroir.
Il fait cependant le constat qui est celui de nombreux vignerons : On met tous beaucoup de travail dans la vigne pour avoir le raisin que l’on veut, à la maturité que l’on souhaite. Et ensuite on confie ce fruit, que l’on juge parfait, à des contenants imparfaits. De nouvelles questions en découlent :
- Qu’est-ce qu’une cuve ou une barrique parfaite ?
- Pourquoi utiliserait-on pour fabriquer le vin un matériau différent de celui qu’on plébiscite pour le conserver… et le boire ?
- Existe-il un contenant non marqué par le bois, neutre mais conducteur d’énergie ?
LA NASCITA DEL WINEGLOBE
Da più di 20 anni, i grandi viticoltori della borgogna conservano i loro vini in damigiane da 20 litri. Prima dell’assemblaggio, la degustazione dava sempre lo stesso risultato : il vino affinato in vetro veniva sistematicamente preferito a quello affinato in legno.
È stato l’incontro tra questi viticoltori appassionati dell’argomento e Michael, un enologo che portava avanti le sue idee, che ha permesso la nascita di Wineglobe.
Questo è l’inizio di una nuova era di studi, di ricerca e di sviluppo in azienda, dedicata all’influenza delle botti, del legno e del controllo dell’ossigeno sull’eleganza dei vini.
UNA BOTTE PER LA PURA ESPRESSIONE DEL VINO
Ora abbiamo 7 anni di esperienza sull’uso del Wineglobe e durante questo periodo, Michael è stato affiancato dai suoi 3 figli, Marie, Paul e Alexis. Insieme, hanno rapidamente sviluppato Wineglobe in Francia e all’estero per raggiungere oggi :
- 200 clienti
- 1500 botti vendute nel mondo (Francia, Spagna, Italia, California, Australia…)
- Uno stabilimento produttivo in costruzione
- Una botte da 400 litri disponibile
Une cuve pour une expression pure du vin
Michael désormais entouré par ses 3 enfants, Marie, Paul et Alexis, et après 7 ans de recul le Wineglobe s’est rapidement développé en France et à l’étranger pour atteindre aujourd’hui :
- 200 clients
- 1500 cuves à travers le monde (France, Espagne, Italie, Californie, Australie…)
- Un atelier de production en cours de construction
- Une cuve de 400L bientôt disponible